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Agenzia di traduzioni professionali

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Innanzi tutto, parlare di “traduzione per il doppiaggio” è in realtà improprio. Chi si occupa di mandare un copione in sala doppiaggio è il cosiddetto adattatore-dialoghista, figura professionale che vanta un’associazione di categoria a sé (AIDAC) e, a differenza di un traduttore tecnico o editoriale, in Italia è anche tutelata da un CCNL (che si trova qui), un caso unico in questo ambito. Inoltre, sempre a differenza di un traduttore tecnico, per esempio, l’adattatore-dialoghista è un autore e sottostà alla legge sul diritto d’autore.

Detto questo, l’adattatore-dialoghista, in certe occasioni e a sua discrezione, può rivolgersi a un traduttore per l’adattamento, che gli fornisce una versione del copione tradotta, anche in modo abbastanza letterale ma comunque comprensibile e sopratutto scritta in un buon italiano, che poi il dialoghista adatterà e firmerà, producendo un copione adattato. Quel prodotto, e solo quello, sarà ciò che finirà in sala doppiaggio e che sarà recitato dai doppiatori.

Purtroppo, non c’è una strada che porta dritta alla traduzione per l’adattamento né tantomeno all’adattamento dialoghi. Esistono però gruppi online frequentati e amministrati da professionisti per chi aspira a fare questo mestiere e, ovviamente, anche master sull’argomento. Nella selezione di questi ultimi, è bene verificare l’affidabilità dell’ente che li offre e anche il profilo dei docenti dei corsi. Può capitare che certi studi di doppiaggio organizzino corsi dai quali poi possono svilupparsi relazioni professionali, ma bisogna tenere gli occhi aperti anche in questo senso, in particolare in merito alla retribuzione del lavoro che, nel caso dell’adattatore-dialoghista, come abbiamo detto in Italia è regolata da un Contratto Nazionale, il quale stabilisce il compenso minimo per una serie di lavorazioni per l'adattamento dialoghi.

La figura del traduttore per l’adattamento, invece, non è contemplata dal CCNL, poiché la sua esistenza è a completa discrezione dell’adattatore. Tuttavia, trovo che per un aspirante adattatore-dialoghista la traduzione per l'adattamento possa essere un passaggio propedeutico. 

Per diventare traduttori per l’adattamento (e poi eventualmente adattatori veri e propri), l’ideale sarebbe affiancare un dialoghista esperto, poiché questo più di altri è un mestiere che si impara meglio a bottega. In generale, però, uno strumento molto utile in questo campo, come anche in molti altri, è il passaparola. Bisogna manifestare il proprio interesse in questo campo, cercare di conoscere colleghi, per esempio frequentando incontri e riunioni di categoria. Ultimamente ce ne sono diversi, di incontri sul doppiaggio, soprattutto a Roma e Milano, le due piazze principali, assieme a Torino, per l’adattamento dialoghi in Italia. Come accennavamo prima, sui social media esistono gruppi dedicati ai dialoghisti e agli aspiranti tali nei quali si trovano informazioni utili su come muovere i primi passi, a volte richieste di aiuto da parte di colleghi (per esempio colleghi che richiedono una traduzione per l’adattamento) e aggiornamenti importantissimi sugli sviluppi del settore.

Un’altra cosa importante per chi vuole diventare adattatore sarebbe assistere a una sessione di doppiaggio in sala, per capire le dinamiche del settore e anche per farsi un’idea di cosa succede al copione che si consegna allo studio di doppiaggio dopo averlo adattato. Per proporsi agli studi, sarebbe bene essere attivi sulle piazze italiane principali per il settore, quindi, come detto, Roma, Milano e Torino, perché per farsi conoscere è sempre meglio fare una telefonata ed eventualmente presentarsi di persona.

Quindi, in generale, per diventare adattatori-dialoghisti si può: 

  • frequentare un master, facendo le dovute ricerche sull’ente che lo offre e sul corpo docente
  • frequentare gruppi di colleghi online e/o di persona, documentandosi sugli eventi dell’AIDAC, per esempio, ma non solo
  • spargere la voce dimostrando il proprio interesse nel campo
  • dedicarsi, per un periodo, alla traduzione per l’adattamento, cercando feedback dall’adattatore che si affianca

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