Andiamo con ordine.
La revisione di testi bilingui, o editing, si può fatturare a parola o a ore, a seconda degli accordi stipulati con il committente. Per quanto mi riguarda, prima di dare un prezzo esigo sempre di prendere in visione il testo completo da correggere, onde evitare sorprese.
Il proofreading e la correzione delle bozze, invece, cioè la correzione del testo tradotto a sé stante, preferisco fatturarla a ore, perché spesso viene fornito un file pronto per la stampa, il cui conteggio sarebbe difficile da eseguire.
La scrittura di testi può essere fatturata a ore, specificando previamente quante ore ci si metteranno, o, più comunemente, ad articolo o a "pezzo", cioè indicando una tariffa forfettaria per l'unità da scrivere (blog post, articolo, ecc.)
La creazione di glossari si può fatturare a ore o a termine, fissando una tariffa per ogni termine inserito nel glossario.
Per quanto riguarda le maggiorazioni, non mi sento di fornire percentuali esatte. Ognuno dovrà valutare il tempo extra necessario per svolgere le attività straordinarie e decidere se "spalmarlo" sulla tariffa a parola oppure indicarlo come voce a sé stante del preventivo. C'è anche da considerare il fatto che le traduzioni sono sempre urgenti, per cui bisogna anche definire esattamente che cosa si intende per "urgenza". Per esempio, si può indicare che una traduzione svolta durante il fine settimana ha una maggiorazione di un tot per cento. Questa casistica andrebbe scritta nel documento con le condizioni del servizio da consegnare al cliente insieme al preventivo.