Per diventare un traduttore medico senza avere alle spalle una formazione universitaria nel settore, è fondamentale documentarsi in modo continuo e seguire corsi specifici. Esistono varie possibilità in base al budget e al tempo a disposizione.
La soluzione ottimale per colmare le proprie lacune tematiche sarebbe iscriversi a un percorso universitario nel ramo sanitario. Se non si può fare un investimento così oneroso a livello di costi e tempi, è possibile frequentare i singoli corsi, sia quelli alla base della disciplina (come anatomia, patologia e istologia) sia quelli relativi all’ambito in cui ci si vuole specializzare.
Sempre in ambito accademico, esistono Master in traduzione medica che si focalizzano tanto sulla componente teorica quanto sull'analisi pratica e traduzione di alcune tipologie di testi: il Master in Medicina e Farmacologia organizzato da CTI (http://www.cti-communication.it/formazione-corsi/master-medicina-e-farmacologia/), per esempio, ha una durata di cinque mesi e si svolge prevalentemente online, a eccezione di 8 ore di frequenza settimanale a Milano.
Si consiglia anche di tenere d'occhio i laboratori in presenza tenuti dalle associazioni. A titolo indicativo si riportano il laboratorio "Diventare traduttore medico" di STL Formazione (http://stl-formazione.it) e il seminario “La traduzione scientifica nel campo delle neuroscienze” organizzato dalla sezione Lombardia di AITI (http://lombardia.aiti.org/).
Esiste poi un’ampia gamma di corsi online sulla traduzione biomedica organizzati da agenzie o traduttori, da quelli introduttivi a quelli sui documenti più richiesti dal mercato, come studi clinici, fogli illustrativi, consensi informati e riassunti delle caratteristiche del prodotto. Si segnalano, tra gli altri, "Tradurre in medicina e farmacologia" di Langue&Parole (http://langueparole.com/), "Lineamenti di traduzione e scrittura in ambito medico e farmaceutico" di ASTW (http://www.a-stw.com/), i corsi "Farmaci" e "Sperimentazioni" di Chiara Pallotti (https://www.italianmedicaltranslator.it/it/) e quelli di Isabella Blum (http://www.isabellablum.it/), tra cui "La traduzione farmaceutica: fondamenti concettuali" e vari moduli teorici su chimica, istologia, anotomia, microbiologia, biostatistica e neuroscienze.
Un’altra interessante possibilità è data dai webinar, che rispetto ai corsi hanno una durata e un costo ridotto (da circa 15 euro in su). Tra le piattaforme più interessanti vi sono sicuramente Proz (https://www.proz.com/) ed eCPD (https://www.ecpdwebinars.co.uk/).
Un discorso a parte meritano i MOOC, o Massive Open Online Courses: dalla durata contenuta (dalle 2 alle 12 settimane), sono di alta qualità e rilasciano un attestato di partecipazione per un prezzo che va dai 50 agli 80 euro. Sebbene i corsi non siano concepiti direttamente per i traduttori, possono essere di grande aiuto per acquisire familiarità con la terminologica clinica oltre che con i fondamenti teorici. Le piattaforme più affermate sono Coursera (https://www.coursera.org/), EdX (https://www.edx.org/), Open2Study (https://www.open2study.com/) e FutureLearn (https://www.futurelearn.com/): le prime due offrono corsi più specialistici, le altre due più divulgativi. Le tematiche sono varie: da "Introduction to Human Physiology" (Coursera) a "Fundamentals of Clinical Trials" (EdX), da "Good Brain, Bad Brain: Drug Origins" (FutureLearn) a "Food, Nutrition and Your Health" (Open2Study). Per una lista più che esaustiva, si rimanda a https://theopenmic.co/specialization-courses-for-medical-translators-and-interpreters/ che raccoglie più di 300 corsi in ambito biomedico.
Infine vale la pena segnalare il corso specifico "TOX-OER: Learning Toxicology through Open Educational Resources" (https://toxoer.com/), nato dalla collaborazione di sette Università europee come progetto di ricerca e formazione su questa branca della farmacologia. Il corso è online e gratuito e fornisce una base affidabile per chi voglia approfondire l'effetto che hanno i farmaci sul corpo umano.