Com'è risaputo, non esiste un albo professionale dei traduttori, quindi in teoria chiunque si può definire traduttore professionista. Si tratta quindi soprattutto di dimostrare ai clienti di avere le basi teoriche e una certa esperienza nel settore.
Cominciamo dalla parte più ovvia: imparare bene (almeno) una lingua straniera oltre all'inglese, che ormai è dato per scontato, per questo è assolutamente necessario un soggiorno prolungato all'estero. Dopodiché, in ordine sparso:
- Seguire un corso di laurea incentrato sulla traduzione, ed eventualmente un master di specializzazione.
- Fare richiesta per un tirocinio o stage in azienda, per acquisire competenze pratiche.
- Iscriversi a un'associazione di categoria.
- Leggere le esperienze dei traduttori più esperti su internet, nei blog, nei social network, nei forum di discussione...
- Leggere libri sul settore della traduzione.
- Procurarsi e imparare a usare bene un CAT tool.
- Fare pratica traducendo come volontario per Translators without Borders, TED Talks, community di fansubber, ecc.
- Disporre di materiale di marketing personale aggiornato, in particolare: biglietto da visita, curriculum vitae, profilo su LinkedIn, profilo su un marketplace tipo ProZ.com, sito web personale.
- Specializzarsi in un settore
- Seguire corsi specifici per acquisire nuove conoscenze
- Partecipare a eventi del settore, come fiere, saloni, ecc.
- Munirsi degli strumenti informatici adeguati e imparare a usarli
- Aprire una partita IVA.