È indubbio che l'inglese continua ad avere un ruolo centrale nell'internazionalizzazione, per cui sarebbe assurdo per un traduttore non conoscerlo. L'inglese è inoltre la lingua più diffusa su internet, per cui non fosse altro che per avere accesso alla messe di contenuti utili per la formazione continua, è indispensabile.
Detto questo, e senza entrare in questioni di macroeconomia che non sono assolutamente alla mia portata, è evidente che molte zone del pianeta stanno attraversando momenti di forte sviluppo, a cui corrisponde un incremento delle relazioni commerciali. Si pensi alle repubbliche dell'Asia centrale, importanti sia per le materie prime, sia per la loro posizione strategica. Anche per questo turco e russo sono lingue sempre più richieste. Così come il portoghese, per via della forte crescita economica del Brasile. E così via.
È necessario documentarsi, stare attenti al mercato, informarsi, cercare di capire "che aria tira" e quali possono essere le opportunità. Al tempo stesso va considerata la nostra attitudine a viaggiare, capire se siamo in grado di poter trascorrere un certo periodo nel paese la cui lingua vogliamo studiare.
Insomma, la scelta va compiuta cercando un equilibrio fra considerazioni di tipo economico, richieste del mercato, interessi personali e possibilità di spostamento.