Uno degli strumenti di promozione professionale è il curriculum vitae, nelle sue molteplici varianti e incarnazioni. Esiste una certa polemica attorno a questo strumento. Qualcuno sostiene che un traduttore dovrebbe presentarsi in altri modi, con una brochure o un portfolio. In realtà, il tipo di supporto con cui convogliare il messaggio non dipende dalle nostre idiosincrasie, ma dal target del messaggio stesso. Moltissime agenzie di traduzione continuano a basarsi sui curriculum (e a richiederli) per standardizzare i loro processi di selezione. Se il nostro target sono le agenzie (ma anche gli enti governativi, ad esempio), e queste vogliono il curriculum, diamo loro il curriculum.
Sull'argomento abbiamo scritto un intero capitolo del libro Il traduttore insostituibile, a cui rimandiamo. Chi volesse disporre di una pratica checklist per l'autovalutazione del proprio CV, la trova invece a questo indirizzo: https://qabiria.com/blog/item/582-43-punti-che-ogni-traduttore-dovrebbe-controllare-prima-di-mandare-il-curriculum